Claude Debussy, Estampes
Felix Mendelssohn, Variations sérieuses, Op. 54
Johannes Brahms, Due rapsodie op. 79
Fryderyk Chopin
Ballata n. 3 in la bemolle op. 47
Notturno in fa diesis minore op. 48 n. 2
Ballata n. 4 in fa minore op. 52
Polacca in la bemolle maggiore op. 53
Scherzo n. 4 in mi maggiore op. 54
Diplomatasi in pianoforte a soli dodici anni, la pianista ora ventenne ha già tenuto più di 250 concerti in prestigiose sedi concertistiche italiane ed estere (tra cui Londra, Vienna, Praga, Varsavia, il Fetsival di Martha Argerich a Lugano, la Salle Cortot di Parigi, la Carnegie Weill Recital Hall di New York, il Festival MiTo).
Ha suonato con molte orchestre importanti e con direttori come Alexander Rabinovich-Barakowsky , Claudio Scimone, Zoltán Peskó, Corrado Rovaris e Anton Nanut. Il suo repertorio comprende i concerti per pianoforte di Haydn, Mozart, Mendelssohn, Chopin, Robert e Clara Schumann, Liszt, Gershwin, Prokof’ev e Čajkovskij.
Molto impegnata anche sul fronte cameristico, a Ferrara Leonora Armellini propone un recital dal programma brillante e impegnativo. La serata si apre con Estampe di Claude Debussy, una suggestiva suite per pianoforte in cui il compositore evoca atmosfere esotiche, spagnoleggianti e naturalistiche.
Seguono le virtuosistiche Variations sérieuses di Felix Mendelssohn Bartholdy, composte nel 1841 per sostenere il progetto di erigere una statua di Beethoven nella sua città natale. Chiudono la prima parte del concerto le due appassionate Raposodie op. 79 di Johannes Brahms. La seconda parte del programma è interamente dedicata a Frédéric Chopin, autore particolarmente caro a Leonora Armellini la cui scelta è caduta su alcune pagine che richiedono una raffinata musicalità e un sicuro domino della tastiera: la Terza Ballata op. 47 ispirata a un drammatico poema dello scritto polacco Adam Mickiewicz, il Notturno op. 48 n. 2 dedicato a una delle allieve predilette di Chopin, Laure Duperré, la Quarta Ballata op. 52 dedicata alla baronessa Rothschild e probabilmente ispirata a un’altra opera di Mickiewicz, la Polacca eroica op. 53, uno dei lavori più virtuosistici e impegnativi per l’interprete usciti dalla penna di Chopin e, per finire, lo Scherzo n. 4 op. 54 ispirato a un canto popolare polacco.