Henja Semmler, Sonja Starke, violini
Béatrice Muthelet, Anna Puig Torné, viole
Christophe Morin, Antoaneta Emanuilova, violoncelli
Martin Piechotta, percussioni
Erwin Schulhoff (Praga 1894 – Weissenburg 1942)
Sestetto per archi op. 45
Allegro risoluto
Tranquillo. Andante
Burlesca. Allegro molto con spirito
Molto adagio
Gideon Klein (Přerov 1919 – Fürstengrube 1945)
Trio per violino, viola e violoncello
Allegro
Variazioni su un tema tratto da un canto popolare moravo
Molto vivace
Karl Amadeus Hartmann (Monaco di Baviera 1905 – 1963)
Kleines Konzert per quartetto d’archi e percussioni
“MUSICA DEGENERATA”
Il concerto presentato dai Mahler Chamber Soloists, ensemble cameristico formato da musicisti dell’orchestra residente di Ferrara Musica MCO, ha per protagonisti tre compositori legati dal fatto di essere stati vittime del regime nazista. Se Schulhoff e Klein, entrambi ebrei, furono assassinati nei campi di concentramento, Hartman, fedele ai suoi ideali socialisti, durante la dominazione nazista si isolò volontariamente dalla vita musicale
tedesca pur rimanendo in Germania, dove le sue opere furono condannate dal regime come musica degenerata. Il Sestetto per archi op. 45 di Schulhoff riflette la drammaticità delle esperienze vissute dal compositore durante la sua giovinezza: nato a Praga, si formò sotto la guida di Dvorák, Reger e Debussy. Arruolato nell’esercito austriaco prese parte alla Prima Guerra Mondiale, un’esperienza che lo segnò profondamente sia a livello umano che artistico. Il Sestetto, dedicato a Francis Poulenc, venne composto negli anni Venti tra Dresda e Praga: lo stile del primo movimento è influenzato dalla rivoluzione schönberghiana e ripropone ritmi di marcia evocanti il terrore della guerra. Un’atmosfera più nostalgica e lirica domina il secondo movimento. Segue una cupa e impetuosa Burlesca e un Finale in cui si trovano reminescenze del linguaggio di Debussy. L’opera fu eseguita per la prima volta nel 1924 dal
praghese Quartetto Zika affiancato da Paul Hindemith come seconda viola e Rudolf Hindemith al secondo violoncello.
Gideon Klein nacque nel 1919 in Moravia. I suoi studi musicali al Conservatorio di Praga furono interrotti nel 1940 a causa delle leggi razziali. Nel 1941 fu internato nel campo di Theresienstadt, dove si dedicò attivamente alla vita musicale formando un orchestra da camera, tenendo concerti e scrivendo musica. Il Trio fu composto proprio a Theresienstadt nel 1944, nove giorni prima che il compositore venisse inviato ad Auschwitz e poi a Fürstengrubbe
dove trovò la morte a soli venticinque anni. Malgrado le circostanze in cui fu scritto, il Trio si caratterizza per un clima di speranza, con molte citazioni tratte dal folclore moravo. Karl Amadeus Hartmann fu fortemente sostenuto dal direttore d’orchestra Hermann Scherchen, grande fautore della scuola schönberghiana. Dopo la caduta del regime nazista divenne una figura centrale nella vita musicale tedesca. Come compositore Hartmann cercò una
difficile sintesi tra linguaggi musicali diversi tra loro, integrandoli all’interno della grande forma sinfonica nello stile di Bruckner e Mahler. Negli anni Trenta, periodo di composizione del Kleines Konzert per quartetto d'archi e percussioni (1932) strinse un forte legame con Béla Bartók e Zoltán Kodály. Nel Kleines Konzert si ritrovano dunque influssi della musica ungherese dell’epoca, come anche elementi tratti dal jazz, dal dadaismo e dalla Neue Sachlichkeit,
il tutto con allusioni politiche che sono un tratto caratteristico di Hartmann.